Per avviare un'attività è necessario considerare tutta una serie di fattori: cosa vendere online? A chi, su quale piattaforma e secondo quali modalità? È possibile gestirlo come business da casa? In altre parole, su quale modello di business puntare?
Ecco perché conoscere tutti i business model disponibili oggi è fondamentale: ognuno ha i suoi pro e contro e va scelto in base al prodotto, al mercato di riferimento e alla struttura dei costi.
In questo articolo faremo una panoramica delle otto opzioni principali a vostra disposizione per aiutarvi a trovare il business model perfetto per voi.
Business model: cos’è?
Partiamo dalle basi: cosa si intende per modello di business? Si tratta della struttura centrale di un’azienda, ovvero del framework che delinea il modo in cui opera per ottenere profitto e fornire valore ai clienti.
Un business model efficace descrive la proposta di valore dell’azienda ai clienti e la sua pricing strategy; inoltre, definisce i prodotti e i servizi offerti, il mercato di riferimento e le spese future.
I modelli di business sono essenziali sia per le startup che per le aziende consolidate: aiutano a inquadrare meglio la clientela, mantenere i dipendenti motivati, attrarre investimenti e ottenere un vantaggio competitivo sostenibile individuando le opportunità di crescita. Pensate al modello di business come a una risorsa preziosa per la vostra azienda, da aggiornare regolarmente per stare al passo con le tendenze e superare eventuali ostacoli.
Ma non solo: se siete alla ricerca di un investimento o volete instaurare nuove partnership, innovate il modello di business per dimostrare agli stakeholder che sapete riconoscere e valutare la domanda di mercato.
Modelli di business più comuni
Esistono quattro tipi principali di business model per ecommerce. Ognuno di questi descrive i rapporti commerciali che si instaurano tra clienti e azienda.
Business-to-consumer (B2C)
Il Business to Consumer (B2C) si riferisce agli scambi commerciali tra azienda e consumatori. Ad esempio, un rivenditore che decide di vendere magliette online. Il B2C è un business model adottato da aziende e negozi fisici, ma oggi comprende anche l’ecommerce o l’etailing.
Business-to-business (B2B)
Il modello Business to Business (B2B) si riferisce a qualsiasi rapporto commerciale tra due aziende, ad esempio quando una SaaS fornisce un software a un’altra impresa.
Normalmente in questa categoria rientrano i rivenditori all’ingrosso, ma ci sono alcune eccezioni. Ad esempio, una torrefazione che inizia a vendere caffè online tramite il suo sito (B2C), ma anche all’ingrosso ai negozi di caffè (B2B).
Consumer-to-consumer (C2C)
Con questo modello di business, un consumatore vende un prodotto o un servizio a un altro consumatore. Pensate ad esempio a quando vendete un portatile usato su Facebook Marketplace. I venditori spesso iniziano la loro attività sui marketplace online e poi avviano un negozio virtuale per creare un brand e ottenere maggiori profitti.
Consumer-to-business (C2B)
La crescita della creator economy ha portato a un aumento delle aziende Consumer to Business (C2B). Con questo modello di business, un consumatore vende i propri prodotti o servizi a un’organizzazione o azienda. Se volete diventare influencer o fotografi e vendere foto online, questa è l’opzione che fa per voi.
Migliori business model: esempi
I modelli di business possono variare in base ai metodi di produzione e spedizione. Diamo un’occhiata ad alcuni modelli per ecommerce che potete usare per la vostra attività.
- Dropshipping
- Autoproduzione
- Produzione industriale
- Acquisto all’ingrosso
- Stampa on demand
- Prodotti digitali e infoprodotti
- Direct to consumer
- Abbonamenti
Dropshipping
Il dropshipping è di gran lunga l’opzione più economica per avviare una nuova attività. È perfetta per gli imprenditori che vogliono mantenere i costi di avviamento al minimo e non devono preoccuparsi troppo dei margini di guadagno. Inoltre è un ottimo modello di business per chi non vuole tenere e gestire un inventario.
Vantaggi
- Bassi costi di avviamento: questo è sicuramente il vantaggio principale. Niente inventario, niente costi di magazzino: generalmente si tratta della spesa più importante, soprattutto agli inizi.
- Basso rischio: dal momento che non acquistate in anticipo i prodotti, non correte il rischio di avere giacenze invendute.
- Processo di vendita semplificato: è il dropshipper che si assume il compito di spedire i prodotti al vostro posto. Questo modello di business non solo è conveniente ed efficiente, ma vi permette di gestire la vostra attività ovunque voi siate.
Svantaggi
- Concorrenza elevata: poiché il dropshipping ha barriere all’ingresso molto basse, sono molti gli imprenditori e imprenditrici a utilizzare questo modello di business. La concorrenza è spietata ed è difficile distinguersi dalla massa.
- Margini bassi: per via dei margini bassi, è difficile competere anche con gli spazi pubblicitari a pagamento. Questo significa che dovrete puntare sulla creazione di contenuti, servizi, e via dicendo. Avere margini bassi significa anche dover vendere volumi significativi per ottenere un profitto decente.
- Sincronizzazione dell’inventario (ritardo degli ordini): dato che l’inventario è in mano a terzi, potreste trovarvi a ordinare al grossista un prodotto che in realtà è esaurito. Un ritardo nella consegna di questo genere può danneggiare la vostra immagine.
Il profitto è la differenza tra il prezzo che fate al cliente e il costo del servizio di dropshipping. In genere avrete margini di profitto bassi, ovvero intorno al 20%.
Il dropshipping comporta un basso rischio per quanto riguarda la potenziale perdita finanziaria perché non acquistate mai l’inventario in anticipo né dovete preoccuparvi della spedizione dei prodotti. Il vero rischio si presenta sotto forma di margini molto bassi e livelli di concorrenza elevati. Ciò significa che dovrete vendere un volume significativo di unità per non andare in perdita.
Dropshipping: una storia di successo
Subtle Asian Treats è uno dei business in dropshipping più profittevoli su Shopify. Il sito vende peluche e custodie per AirPods e iPhone. Il suo fondatore, il giovane imprenditore malese Tze Hing Chan, ha deciso di cavalcare un trend che sta spopolando in Asia: il bubble tea.
Grazie alla sua selezione unica di prodotti a un prezzo accessibile, il marchio ha attirato migliaia di fan della bevanda con le bolle. Tze è riuscito a creare una brand identity di successo e a scavarsi una nicchia di mercato profittevole sfruttando una strategia di marketing intelligente, ovvero condividendo contenuti creati dagli utenti e rivolgendosi a un target con qualsiasi budget.
Resources:
- Cos'è e come funziona il dropshipping in Italia?
- Cosa vendere in dropshipping: i migliori prodotti da vendere in dropshipping nel 2021
- Guida definitiva al dropshipping con AliExpress
Autoproduzione
Si tratta di un approccio molto comune tra gli hobbisti. Che si tratti di vendere gioielli, abbigliamento o cosmetici poco importa: l’autoproduzione vi permette di avere un maggior controllo sulla qualità dei prodotti e sull’immagine del vostro brand. Quali sono gli svantaggi? Sicuramente le limitazioni, i tempi e la scalabilità.
I costi principali associati all’autoproduzione includono l’acquisto di materie prime, la gestione dell’inventario e la manodopera. Ma attenzione: non tutti i prodotti possono essere fatti a mano, per cui le vostre opzioni dipendono dalle abilità che avete e dalle risorse disponibili.
Questo modello di business è quindi ideale se amate il fai da te, avete idee originali, siete in grado di produrre gli articoli in autonomia e avete le risorse necessarie per farlo. Inoltre, ve lo consigliamo se volete mantenere il pieno controllo sulla qualità dei prodotti e sul vostro brand, ma anche se puntate a tenere bassi i costi di inventario iniziale.
Vantaggi
- Costi di avviamento bassi: poiché non dovete produrre quantità elevate in anticipo (cosa che invece succede se vi rivolgete a terzi), i costi di produzione sono relativamente bassi. Considerando che questa è una fetta consistente delle spese che affrontano molte attività ecommerce, anche i costi di avviamento saranno bassi.
- Controllo sulla reputazione del brand: autoproducendo i prodotti, siete in grado di creare l’attività che desiderate senza alcun tipo di limitazione.
- Controllo sui prezzi: dal momento che siete voi ad avere in mano le redini del vostro brand, potete scegliere i prezzi che volete.
- Controllo qualità: uno dei vantaggi di creare i vostri prodotti è poter controllare da vicino la qualità e assicurarvi che sia all’altezza delle vostre aspettative e di quelle dei clienti.
- Processi più flessibili: avete la possibilità di aggiustare la qualità, le caratteristiche e persino l’intero prodotto sul momento.
Svantaggi
- Dispendio di tempo: a seconda della tipologia che scegliete, realizzare i prodotti a mano può richiedere tempo; tempo che quindi non potete dedicare ad altri elementi altrettanto importanti del vostro business (ad esempio, il marketing).
- Scalabilità: realizzare i prodotti a mano può diventare un problema quando l’attività inizia a prendere il via. Potreste delegare la produzione a terzi, sempre che i clienti non si aspettino prodotti fatti a mano.
- Varietà di prodotti limitata: come abbiamo già accennato, questo svantaggio è legato alla vostra manualità e alle risorse a disposizione, che variano da persona a persona.
Autoproduzione: una storia di successo
Old World Kitchen ha iniziato come azienda a conduzione familiare, vendendo porta a porta nella sua zona. Una volta scoperta la piattaforma Etsy, è arrivato il successo online.
Il brand, specializzato in utensili da cucina fatti a mano, voleva espandersi ulteriormente. Per farlo aveva bisogno di un controllo completo sui prezzi, sul brand e sulla qualità. Tutte cose che Etsy non poteva offrire.
Dopo essere passata a Shopify, Old World Kitchen ha registrato un forte aumento delle conversioni online. È stata anche in grado di collaborare con brand importanti e di aumentare i prezzi, sempre rimanendo fedele ai valori dell’autoproduzione.
Produzione industriale
La produzione industriale è un modello di business ideale se avete un’idea originale o volete migliorare un tipo di articolo già esistente, se avete già trovato un mercato per il vostro prodotto e siete abbastanza sicuri che venderà. Questo è un fattore importante, poiché la produzione richiederà un grande investimento finanziario.
Gli articoli possono essere divisi in due tipi: private label e white label.
Nel primo caso il prodotto viene creato da una società terza e commercializzato sotto il nome del distributore, ed è quest’ultimo che controlla tutto: dalle componenti del prodotto, alla confezione e fino alle etichette. Ecco perché le private label sono ideali per i brand che vogliono realizzare articoli esclusivi.
Un prodotto white label, invece, viene fabbricato da un produttore e spedito ai rivenditori, che lo commercializzano con il proprio marchio. Sono articoli generici che si possono vendere a segmenti di clienti più ampi.
Vantaggi
- Costo unitario inferiore: spesso i produttori terzi offrono un basso costo unitario, che permette di ottenere margini di guadagno maggiori.
- Controllo sul brand: se affidate la produzione a terzi, potete costruire il vostro brand senza le limitazioni che abbiamo visto nel caso dell’autoproduzione.
- Controllo sui prezzi: anche in questo caso, siete voi a scegliere il prezzo dei prodotti.
- Controllo qualità: a differenza del dropshipping o degli acquisti all’ingrosso, avete maggiore controllo sulla qualità del prodotto finito.
Svantaggi
- Quantitativo minimo d’ordine: i costi di avviamento richiesti per gli ordini iniziali possono essere piuttosto alti. A seconda del tipo di articolo e del produttore, il vostro investimento di inventario può raggiungere anche decine di migliaia di euro.
- Problemi con i produttori: niente può mettere i bastoni tra le ruote ai vostri affari come la truffa di un produttore, soprattutto se la fabbrica si trova oltre i confini nazionali.
- Tempi di fabbricazione lunghi: poiché include varie fasi di sviluppo prodotto come la prototipazione, il campionamento, l’ottimizzazione e la fabbricazione stessa, la produzione industriale può essere lunga e laboriosa. Le cose si complicano ancora di più se decidete di affidarvi a un produttore straniero, specie se sorgono barriere linguistiche, culturali e logistiche.
Inoltre, i margini possono variare notevolmente in base all’articolo, al produttore e ai quantitativi d’ordine. Di solito però la produzione industriale offre margini più alti rispetto ad altri modelli di business, come l’acquisto all’ingrosso e il dropshipping.
Resources:
- 5 modi per trasformare le idee degli utenti in prodotti di merchandising
- Come funziona Alibaba: guida per scegliere fornitori e comprare prodotti
Acquisto all’ingrosso
Acquistare prodotti all’ingrosso è un’ottima idea se volete essere operativi sin da subito o puntate a vendere un’ampia gamma di prodotti e marche. Vista la grande disponibilità di articoli, troverete facilmente l’opzione che fa per voi.
Vantaggi
- Prodotti già testati e funzionali: acquistare all’ingrosso di solito è meno rischioso. I marchi sono già affermati sul mercato, quindi non correte il rischio di sprecare tempo e denaro per sviluppare un prodotto che nessuno vuole.
- Brand conosciuti: vendere marchi già affermati può aiutarvi a posizionarvi sul mercato e ad aumentare la credibilità del vostro store.
Svantaggi
- Differenziazione dei prodotti: vendere prodotti già conosciuti può essere una lama a doppio taglio. Poiché sono già commercializzati da più rivenditori, dovrete sgomitare per differenziarvi e convincere i potenziali clienti ad acquistare da voi.
- Controllo sui prezzi: vendere articoli di altre marche significa giocare secondo le loro regole. Alcune imporranno determinati prezzi per impedirvi di scontare troppo i prodotti.
- Gestione dell’inventario: quando acquistate all’ingrosso, di solito è richiesto un ordine minimo. Il costo dipende dall’articolo e dal produttore, ma in ogni caso dovete tenere un magazzino e gestire l’inventario per sapere quando riordinare la merce.
- Gestione dei fornitori: se vendete diversi tipi di prodotti, la gestione di più fornitori può diventare difficile perché ognuno opera con modalità diverse vendere articoli di altre marche significa giocare secondo le loro regole. Alcune imporranno determinati prezzi per impedirvi di scontare troppo i prodotti.
Acquistare all’ingrosso potrebbe essere considerato un business model a metà tra il dropshipping e la produzione industriale. Anche se ogni caso è a sé, in genere si guadagna un margine del 50% sugli articoli rivenduti al dettaglio.
Quali sono invece i rischi? Tenere merci in magazzino senza alcuna garanzia di riuscire a vederle. Ma la sfida più grande è forse capire come differenziarsi dagli altri rivenditori che commercializzano gli stessi prodotti.
Acquisto all’ingrosso: una storia di successo
Pernell Cezar Jr. e Rod Johnson hanno creato BLK & Bold con l’obiettivo di aiutare le comunità locali attraverso la vendita di caffè. L’azienda si impegna a destinare il 5% di tutti i profitti a programmi che assistono i giovani, migliorano lo sviluppo della forza lavoro e puntano a risolvere il problema dei giovani senza fissa dimora.
BLK & Bold sfrutta i canali di vendita all’ingrosso e quelli diretti al consumatore. La maggior parte dei partner commerciali sono caffetterie, ristoranti, uffici, spazi di coworking e strutture ricettive come boutique hotel, Airbnb e i B&B.
I partner possono offrire varie miscele tostate al momento, caffè speciali biologici e tè per ogni stagione. Inoltre hanno la possibilità di richiedere assaggi di caffè e tè per i loro clienti.
Resources:
- La ricetta del successo nel retail svelata da un produttore di cioccolata
- Il futuro del retail è omnichannel
Stampa on demand
La stampa on demand è un’ottima soluzione per vendere prodotti personalizzati con le vostre grafiche. Il vantaggio? Una volta che il cliente piazza un ordine, sarà il tipografo a occuparsi della realizzazione e della spedizione.
Simile al dropshipping, questo modello di business riduce i costi di entrata nella vendita online. Visto che non dovete pagare per un prodotto fino a quando non viene acquistato, l’investimento iniziale è minimo. Pertanto, potete destinare più fondi al marketing e alla pubblicità.
In più, tutto il processo – stampa, imballaggio, spedizione – viene gestito dal vostro tipografo.
Vantaggi
- Creazione rapida dei prodotti: una volta realizzata la grafica, potete creare il prodotto e venderlo nel vostro negozio online in pochi minuti.
- Spedizione automatizzata: dato che la spedizione e l’evasione sono gestiti dal fornitore, non dovete fare altro che offrire un ottimo servizio ai clienti.
- Costo iniziale basso: dal momento che non avete un inventario, è facile aggiungere e rimuovere prodotti, testare nuove idee di business e creare prodotti per mercati di nicchia.
Svantaggi
- Meno controllo sulla spedizione: i costi di spedizione possono diventare complessi da gestire, poiché spesso variano in base ai prodotti. Purtroppo, le opzioni a vostra disposizione potrebbero essere limitate.
- Personalizzazione limitata: gli elementi personalizzabili dipendono dal tipografo e dal prodotto, per cui le vostre scelte devono tenere conto di vari fattori, tra cui i costi di base, le tecniche di stampa e le dimensioni disponibili. Anche il packaging dei prodotti, e quindi l'esperienza di unboxing, sarà qualcosa che non potrete controllare.
La stampa on demand è un ottimo modello di business anche per i creativi. Le offerte sono infinite e si possono vendere prodotti come:
- borse da viaggio;
- leggings da yoga;
- mascherine;
- cinturini per orologi;
- cover per smartphone;
- stampe su tela e poster;
- cuscini per divani;
- coperte.
A seconda della strategia dei prezzi e dei costi di acquisizione dei clienti, i prodotti on demand di solito generano margini di profitto ridotti. Resta comunque un buon modello di business a basso rischio per coloro che sono nuovi nell’ecommerce o che vogliono testare nuovi flussi di entrate per un’attività già esistente.
Stampa on demand: una storia di successo
Liz Bertorelli, fondatrice di Passionfruit, voleva a tutti i costi un bulldog francese. Nel 2013 si è posta un obiettivo: se avesse guadagnato 5.000 dollari in più, ne avrebbe preso uno.
Anche se all’epoca aveva un lavoro a tempo pieno, ha avviato Passionfruit, un’azienda di magliette personalizzate, per raggiungere rapidamente il suo traguardo.
E ci è riuscita nel giro di pochi mesi. Otto anni, un cane e un rebranding dopo, il suo marchio di abbigliamento LGBTQ+ e il suo ecommerce sono più profittevoli che mai. E le vendite della sua maglietta “Protect Trans Kids” sono aumentate dopo una comparsa al Saturday Night Live.
Prodotti digitali
Un prodotto digitale è un bene non fisico o un tipo di media che può essere venduto e distribuito online ripetutamente (non serve un magazzino). Spesso si presenta sotto forma di file digitali scaricabili, riproducibili o trasferibili, come MP3, PDF, NFT, video, plugin e template.
I costi iniziali di creazione possono essere alti, mentre quelli variabili di vendita sono relativamente bassi. Una volta che un bene è stato realizzato, consegnarlo ai clienti costa relativamente poco.
Vantaggi
- Costi operativi bassi: non c’è un magazzino e non bisogna tenere conto delle spese di spedizione.
- Scalabilità: gli ordini possono essere consegnati all’istante, quindi non dovete preoccuparvi di evaderli. Man mano che il business cresce, potete automatizzare alcune procedure per risparmiare tempo.
- Ampia offerta di prodotti: potete scegliere tra un modello di business freemium (prodotti gratis con funzioni aggiornabili e contenuti esclusivi accessibili tramite abbonamenti mensili) o prodotti basati su licenza. Inoltre potete costruire un business esclusivamente basato su prodotti digitali o incorporarli in un’attività già esistente.
- Ottime prospettive future: si prevede che il settore elearning genererà 374 miliardi di dollari entro il 2026.
Svantaggi
- Concorrenza elevata: i clienti potrebbero facilmente trovare alternative gratis ai vostri prodotti. Ecco perché dovete conoscere bene la nicchia di mercato a cui vi rivolgete, puntare sulla qualità e capire come rafforzare il vostro brand per avere successo. Fate un’analisi SWOT dei vostri competitor per capire quali sono i vostri punti di forza.
- Pirateria informatica e furti: c’è il rischio che qualcuno vi rubi i prodotti e li rivenda spacciandoli per propri.
- Restrizioni di vendita: ad esempio, su Facebook e Instagram potete vendere solo prodotti fisici (leggete la loro politica per il commercio).
Poiché il vostro guadagno non dipende dal possesso di beni fisici, per avviare un business di questo tipo non dovete fare un investimento iniziale su larga scala. Ciò significa anche che potete applicare prezzi più bassi rispetto ai competitor che vendono prodotti fisici. Inoltre non ci sono costi ricorrenti di beni e servizi, quindi la maggior parte dei profitti resta a voi.
Risorse:
- 10 cose da vendere su Shopify (diverse dai prodotti fisici)
- 6 idee per iniziare a vendere prodotti digitali
Direct-to-consumer (DTC)
Il DTC prevede di vendere prodotti direttamente ai consumatori, senza grossisti, intermediari o rivenditori terzi come Amazon. È un nuovo modello di business che sta diventando sempre più popolare, soprattutto rispetto alla vendita al dettaglio multicanale.
Pensate ad alcuni dei vostri marchi preferiti che acquistate online. Cos’hanno in comune? Un modello di business DTC. Anche brand come Apple e Tesla stanno sfruttando il business model del DTC.
L’obiettivo è quello di migliorare l'esperienza di acquisto per i clienti, che non devono quindi perdere tempo a cercare e scegliere tra migliaia di brand.
Vantaggi
- Rapporto diretto con il cliente: quando acquistate una giacca Canada Goose presso un rivenditore come Nordstrom, diventate un cliente di quest’ultimo. Il brand di abbigliamento canadese non può comunicare con voi, inviarvi aggiornamenti via email, e via dicendo. Il DTC aiuta quindi a creare rapporti diretti con i clienti e ad aumentare il customer lifetime value.
- Raccogliere i dati dei clienti: questo tipo di vendite vi permette di raccogliere dati che potete usare per personalizzare le comunicazioni e le esperienze dei clienti e che, in futuro, potrete utilizzare per il retargeting.
- Profitti più alti: non dovete condividere i profitti con nessun distributore terzo.
- Feedback immediati: comunicando direttamente con i clienti, potete raccogliere feedback per migliorare la loro esperienza e i vostri prodotti.
Svantaggi
- Costi della distribuzione diretta: i costi di spedizione o di stoccaggio non vengono condivisi con terzi. Inoltre, i costi iniziali sono più alti.
- Creazione della clientela da zero: un vantaggio di lavorare con i rivenditori è che aiutano i clienti a trovare i vostri prodotti più facilmente. Se il vostro è un nuovo marchio, dovete fare marketing da soli anziché beneficiare dell’esperienza o della forza vendita del distributore.
Interagendo direttamente con i clienti, avete il controllo totale dei vostri prodotti e delle loro prestazioni. Anche se stabilire canali di distribuzione affidabili può richiedere tempo e denaro, la vendita diretta è un modello di business ideale per costruire una base di clienti fedeli e migliorare la redditività nel tempo.
Direct to consumer: una storia di successo
Le scarpe di pelle artigianali e il “Made in Italy” sono un binomio apprezzato in tutto il mondo. I consumatori accettano di spendere cifre elevate perché hanno imparato ad apprezzarne il valore grazie al lavoro di informazione portato avanti da distributori, agenti, rivenditori e dettaglianti.
Ma con l’arrivo di Velasca, una startup milanese di calzature entrata nel mercato nel 2013, il settore è stato stravolto da una rivoluzione: il consumatore all’improvviso è a diretto contatto con il produttore.
Velasca è nata da una conversazione casuale in un taxi tra i co-fondatori Enrico Casati e Jacopo Sebastio. Da allora, è diventato un marchio DTC in piena espansione che vende centinaia di migliaia di scarpe in oltre 30 Paesi. Leggete qui la loro storia.
Abbonamenti
Si prevede che il mercato dell’ecommerce su abbonamento raggiungerà i 473 miliardi di dollari entro il 2025. Con questo modello di business è possibile accedere a un prodotto o servizio pagando una quota (di solito mensile o annuale). In questo modo, le aziende capitalizzano sulla relazione di fiducia che si instaura con i clienti.
Se apprezzano il valore dell’offerta, infatti, continueranno a rinnovare l’abbonamento.
Che siate un’azienda ecommerce o vendiate corsi online poco importa. Potete avviare un servizio su abbonamento in molti settori, tra cui:
- servizi di streaming;
- box mensili;
- abbonamenti a community;
- food service.
Un modello basato su entrate ricorrenti può portare a guadagni maggiori e a clienti più fedeli. Il motivo? Più a lungo usano i vostri prodotti o servizi, più questi diventano indispensabili.
Vantaggi
- Entrate prevedibili: le entrate ricorrenti mensili vi aiutano a prevedere le vendite, pianificare l’inventario e capire quanto reinvestire per la crescita del business.
- Più contanti a portata di mano: ricevere pagamenti mensili in anticipo significa più flusso di cassa per la vostra startup (e tranquillità per voi).
- Clienti fedeli: gli acquisti regolari vi permettono di capire meglio il comportamento dei consumatori e, di conseguenza, di migliorare continuamente i vostri prodotti e fidelizzare i clienti.
- Più opportunità di upselling e cross-selling: più gli utenti usano i vostri prodotti, più si fidano di voi. In questo modo avete l’opportunità di proporre altri articoli, perché conoscono già il vostro valore.
Svantaggi
- Alto rischio di abbandono: se non mantenete vivo l’interesse dei clienti, potrebbero annullare l’abbonamento.
- Varietà dei prodotti: se offrite sempre le stesse cose, alla lunga gli utenti potrebbero annoiarsi. Netflix, ad esempio, aggiunge e toglie film ogni mese. Trunk Club si impegna ad assecondare i gusti dei clienti che cambiano nel tempo. La parola chiave? Innovare.
- Tempistiche: la maggior parte dei servizi su abbonamento invia ai clienti la stessa cosa, alla stessa ora, ogni mese. Anche se a prima vista può sembrare semplice, al minimo intoppo si genera un effetto valanga. Pianificate tutto nei minimi dettagli per evitare di finire sommersi dai problemi.
Abbonamenti: una storia di successo
Esistono vari tipi di servizi su abbonamento. I rivenditori ecommerce B2C possono includerne uno nella propria offerta, come ha fatto John’s Crazy Socks, un noto brand di calzini online. L’azienda, creata dal 22enne John Cronin nel 2016, è cresciuta fino a diventare un business multimilionario.
Il brand offre un servizio chiamato Sock of the Month Club: ogni mese, Cronin sceglie le sue calze di alta qualità preferite e le spedisce agli abbonati. Ogni pacchetto contiene un biglietto di ringraziamento, alcune caramelle e sconti per ordini futuri. Inoltre, il 5% di ogni abbonamento viene destinato ai Giochi Olimpici Speciali.
Resources:
- Subscription business model: la formula per un ecommerce competitivo
- Come lanciare una subscription box mensile: lezioni da un noto marchio di bellezza coreano
Come trovare un business model di successo
La maggior parte delle attività online rientra in uno dei business model che abbiamo visto. Il modello esatto dipende dal tipo di prodotto che avete intenzione di vendere e, a sua volta, influenzerà il tipo di business plan dell’attività.
Ecco perché vi consigliamo di partire dai vari modelli che abbiamo appena visto e di continuare a innovare nel tempo. Presto inizierete a raccogliere i vantaggi di questa risorsa preziosa, che vi aiuterà a partire con il piede giusto e a non incappare negli errori più comuni del business online.
Articolo originale di Mark Hayes, tradotto da Martina Russo e Matteo Moroni. Illustrazioni di Pete Ryan.
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- Come vendere su Amazon: la guida definitiva (2022)
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- Come vendere pesce online- la storia di TISTA
- 8 marzo- 5 donne imprenditrici si raccontano
- Gioielli, arte e ecommerce- una storia italiana di successo
- Come trasformare il vostro hobby in un business
- Come vendere caffè online- guida completa
- Come creare cover per cellulari da vendere online- guida definitiva
Business model: domande frequenti
Quali sono alcuni esempi di business model?
- Dropshipping
- Autoproduzione
- Produzione industriale
- Acquisto all’ingrosso
- Stampa on demand
- Prodotti digitali
- Direct to consumer
- Abbonamenti
Quali sono i quattro tipi di modelli di business?
- Business-to-consumer (B2C)
- Business-to-business (B2B)
- Consumer-to-consumer (C2C)
- Consumer-to-business (C2B)
Come si riconosce un buon modello di business?
Come scegliere un modello di business?
- Determinate il valore del vostro prodotto per il segmento di clientela al quale vi rivolgete.
- Assicuratevi che il vostro prodotto risponda alle necessità dei clienti.
- Scegliete un esempio di modello di business collaudato.
- Create un business plan o un business model canvas.
- Testate i vostri canali di vendita e la strategia di distribuzione.
- Lanciate un programma pilota.
- Raccogliete i feedback dei clienti.